Il 4 aprile abbiamo inaugurato, insieme alle neoelette Amministrazioni comunali, i siti di compostaggio di Degache, Tozeur, El Hamma Jèrid e Nefta realizzati da A.I.C.A. (Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale), progetto che come società cooperativa abbiamo sostenuto in questi anni insieme al sostegno economico dell’8×1000 della Tavola Valdese e alla campagna di crowdfunding che A.IC.A ha lanciato nel mese di ottobre 2018.
Il primo sito di compostaggio inaugurato è stato quello di Degache, luogo da dove tutto è partito. È stato poi il turno di El Hamma Jèrid, in seguito dell’oasi di Nefta e infine è stato inaugurato il sito di Tozeur. Presso l’école hôtelière di Tozeur sono poi intervenute le autorità locali e regionali del governatorato di Tozeur. Erano presenti il Presidente di A.I.C.A e direttore della Società Cooperativa E.R.I.C.A. Emanuela Rosio e l’Amministratore Delegato di E.R.I.C.A. Roberto Cavallo, che ha progettato insieme il servizio di raccolta e i siti di compostaggio. Hanno partecipato anche gli addetti al servizio di raccolta, cui sono stati consegnati i dispositivi di sicurezza per svolgere al meglio le loro mansioni.
Il primo sito di compostaggio era già stato realizzato nel comune di Degache nel 2015 (https://www.envi.info/blog/2015/06/16/sito-di-compostaggio-inaugura-a-degueche-tunisia/), e negli anni è stato esteso alle altre tre municipalità. Ora circa 10.000 abitanti della Regione di El Djerid sono serviti dalla raccolta dei rifiuti organici che vengono trasportati nei siti e trasformati in compost da riutilizzare.
Oltre a favorire la sensibilizzazione della popolazione locale alle tematiche ecologiche e lo sviluppo sostenibile attraverso la valorizzazione e tutela dell’ambiente, l’obiettivo dei siti di compostaggio è la promozione di una miglior gestione dello spazio pubblico e del territorio e la risoluzione di problemi derivanti dalla desertificazione del suolo.
Nel corso del progetto si è creata una forte cooperazione con gli enti locali, che hanno individuato un campione di famiglie sulle quali testare il progetto. Le famiglie hanno svolto un test realizzando la raccolta differenziata dei rifiuti secchi e quelli organici. Contestualmente, sono stati scelti i siti dove creare il compost, allestiti grazie ad une équipe di lavoratori del posto in collaborazione con alcuni operatori italiani riducendo al minimo l’impatto ambientale, mantenendo il fondo sterrato e recintando la zona con una costruzione di foglie di palma, secondo la tradizione locale. I rifiuti vengono, dunque, portati nell’area designata e unendo alla parte “umida” una più “secca” costituita da scarti di foglie di palma all’interno di compostiere chiuse, si ottiene un ottimo compost, che viene distribuito alle famiglie e come fertilizzante nei giardini delle proprie case chiarendo così anche lo scopo dell’iniziativa.
L’inaugurazione dei siti è stata anche occasione di visionare come le autorità locali e la popolazione hanno aderito al progetto: “Siamo rimasti sorpresi dalla qualità del materiale organico raccolto e dal lavoro fatto dalle amministrazioni per promuovere con la popolazione e in particolare con le scuole il processo di compostaggio” commenta Emanuela Rosio. “Il risultato è sicuramente frutto di un processo di coinvolgimento dei cittadini che hanno compreso come separare la frazione organica e del personale dei siti che sta gestendo con molta cura il progetto. Speriamo che possa continuare e sicuramente AICA procede con il rapporto e con la ricerca di aiuti per avviare anche altri progetti in tema di sostenibilità sul territorio delle oasi tunisine”. Aggiunge Roberto Cavallo: “Il servizio funziona e anche il compost risulta di ottima qualità, ora attendiamo la sperimentazione in agricoltura e valutiamo come sviluppare altre filiere di raccolta anche nell’ottica di garantire un ritorno alle amministrazioni con la vendita dei materiali riciclabili e di minimizzare il ricorso a discariche abusive e il littering che purtroppo è un fenomeno molto diffuso e visibile all’interno delle oasi”.
La speranza è poter fare di questo progetto un modello da applicare a realtà simili e da estendere al territorio in modo tale da riuscire a migliorare la sostenibilità di un ambiente delicato attraverso la presa di coscienza dei suoi abitanti del valore della corretta gestione dei rifiuti. La comunicazione ambientale in questo processo, come visto nel corso dell’inaugurazione, gioca un ruolo centrale anche nella transizione verso la democrazia che la Tunisia sta attraversando con grande speranza e voglia di cambiamento.