Descrizione
di Roberto Cavallo
“Vent’anni fa, nel cinema di Torre Pellice, proiettavano “Il Postino”. Era il 4 Novembre. Il sorriso di Massimo Troisi se ne era andato da qualche mese e la gente che usciva dal cinema aveva il volto rigato dalle lacrime. Anche il cielo piangeva. Piangeva non solo a Torre Pellice, ma in tutto il Nord Italia, soprattutto nel Sud del Piemonte (…) Arrivai ad Alba nel primo mattino del 6 e mentre già spalavo fango del Cherasca e del Rio Misureto il Tanaro ancora trascinava via corpi in provincia di Asti e Alessandria. Da quel giorno ho raccolto testimonianze, ma soprattutto libri che raccontavano di tante alluvioni succedutesi nel tempo e nello spazio. Mentre leggevo ed archiviavo meticolosamente quelle pagine, mi chiedevo come fosse possibile che non avessero insegnato nulla. Eppure le pagine di Puskin, Dostoevskij, Zola, Pavese, Fenoglio e tanti altri sono chiare, forti, a volte pugni nello stomaco, a volte groppi alla gola, insomma, non possono lasciare indifferenti. Invece le alluvioni si ripetono con sempre più drammatica violenza per causa dell’uomo e della sua irresponsabilità, della sua refrattarietà a ricordare, a voler parlare della natura. (…) Io quella storia la VOGLIO raccontare”. Roberto Cavallo, a 20 anni dall’alluvione che colpì il basso Piemonte, decide di racchiudere in un’unica piccola antologia letteraria sulle alluvioni il suo archivio di testimonianze, scritti ed altri materiali e ci racconta una storia. Una storia che in parte già si conosce, ma che evidentemente non è mai raccontata a sufficienza, visto che l’uomo sembra aver imparato ancora troppo poco dalle lezioni passate.
Per contribuire a coltivare il ricordo e a diffondere una cultura di prevenzione dei rischi idrogeologici, potete acquistare il libro. I proventi derivanti dalla vendita del libro verranno devoluti per la realizzazione di attività di sensibilizzazione e educazione nei Comuni di Genova e Zavidovici (BiH) recentemente colpiti da alluvioni.
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